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Lo scorso inverno le energie rinnovabili hanno superato le fossili

Proprio facendo riferimento al periodo in cui si è verificata la crisi energetica, le nuove analisi rivelano che le energie rinnovabili hanno generato più elettricità rispetto ai combustibili fossili durante l’inverno, per la…

Proprio facendo riferimento al periodo in cui si è verificata la crisi energetica, le nuove analisi rivelano che le energie rinnovabili hanno generato più elettricità rispetto ai combustibili fossili durante l’inverno, per la prima volta in Europa.

Mentre l’Europa si avviava verso la fine del 2022, la crisi del gas in corso unita alla bassa produzione nucleare e idroelettrica hanno portato preoccupazioni su come i paesi avrebbero tenuto le luci accese durante l’inverno. Ora, guardando indietro agli ultimi sei mesi, è chiaro che il sistema energetico europeo ha superato con successo la tempesta. Esaminando la produzione di energia e le variazioni della domanda di elettricità nei paesi dell’UE nei mesi invernali è possibile capire come è andato l’inverno e quali lezioni l’UE può trarre.

Superando ampiamente l’obiettivo comune Ue del -15%, lo scorso inverno il consumo di gas in Italia è sceso di oltre il 18%, il dato è stato reso noto da Eurostat. Varcando così il limite imposto lo scorso agosto tramite il piano RePower EU e raggiungendo un decremento dell’uso di gas fossile nella stagione termica 2022-23 del -17,7%. Il paese più virtuoso è stato la Finlandia con -55,7%, che ha raggiunto l’obiettivo anche grazie a un boom dell’energia eolica (+14,1%).

Tenuto conto della crisi energetica dell’inverno 2022-2023, la domanda di energia prodotta da combustibili fossili è diminuita del dodici per cento rispetto all’inverno precedente. Le energie rinnovabili hanno, invece, prodotto il quaranta per cento dell’elettricità dell’Unione europea tra ottobre 2022 e marzo 2023, contro i combustibili fossili fermi al 37 per cento.

Le rinnovabili dimostrano inoltre come abbandonare il carbone sia realmente possibile. Il generalizzato ritorno al carbone paventato durante la crisi energetica non si è mai verificato e le centrali riattivate nel timore di carenza di energia sono state utilizzate mediamente a un quarto delle loro capacità.

I diffusi tagli alla domanda hanno permesso all’Unione europea di ridurre il consumo di elettricità per un valore di 12 miliardi di euro durante l’inverno.  Il think tank energetico Ember fa notare come le riduzioni della domanda possano essere attribuite, sì, a temperature invernali superiori alla media in tutta Europa, ma anche alle misure di risparmio energetico del governo e alle azioni dei cittadini.

“L’Europa ha dovuto affrontare un inverno di crisi, con costi energetici in aumento e problemi di approvvigionamento innescati dall’invasione russa dell’Ucraina”, è stato il commento di Chris Rosslowe, analista di Ember. “L’Europa ha superato quei mesi difficili, ma non può fare affidamento sui tagli della domanda in momenti di emergenza e sul clima mite per gli anni futuri”.

Anche ad aprile secondo i dati dell’ultimo rapporto mensile sul sistema elettrico di Terna, le fer elettriche hanno contribuito per il 45,5% della produzione totale netta nazionale con oltre 8,7 TWh. E hanno coperto il 36,5% dei consumi.

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Del:

23-05-23

Scritto da:

Solarfast


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