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Un decreto per l’agrivoltaico in Italia

In linea con le attuali emergenze climatiche, cresce il bisogno di terreni agricoli e di superfici per l’installazione di impianti fotovoltaici. C’è un sistema in grado di riunire due necessità:…

In linea con le attuali emergenze climatiche, cresce il bisogno di terreni agricoli e di superfici per l’installazione di impianti fotovoltaici. C’è un sistema in grado di riunire due necessità: il sistema agrivoltaico, che congiunge lo sviluppo dell’agricoltura alla generazione di energie rinnovabili. I moduli solari installati sopra i campi possono velocizzare la strada verso l’utilizzo di nuove energie proteggendo, al tempo stesso, le importanti coltivazioni agricole. L’agrivoltaico, in Italia, è un tema di forte attualità anche nel dibattito della gestione del Paese, trattandosi di una risorsa sia per la produzione di energia nazionale, che come strumento tecnologico per l’agricoltura.

Cos’è l’agrivoltaico?

Si tratta di un impianto fotovoltaico posizionato su un terreno destinato ad attività agricole o per allevamento. Tale sistema prevede soluzioni con montaggio di moduli elevati da terra, anche con rotazione, in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale, consentendo l’applicazione di strumenti di agricoltura digitale. L’agrivoltaico prevede inoltre la realizzazione di sistemi di monitoraggio dell’impatto su colture, risparmio idrico, produttività, continuità delle attività delle aziende agricole, recupero della fertilità del suolo, microclima e resilienza ai cambiamenti climatici.

Il Mase approva il decreto incentivi

Il provvedimento ministeriale definisce criteri e modalità per la concessione dei benefici ai nuovi impianti agrovoltaici nazionali con l’obiettivo di sostenere una capacità produttiva energetica addizionale di 1,04 GW. La misura di investimento del PNRR prevede l’implementazione di sistemi ibridi agricoltura-fotovoltaico che non compromettano l’utilizzo dei campi, ma contribuiscano alla sostenibilità ambientale ed economica delle aziende coinvolte.

“L’autonomia energetica si costruisce anche puntando sulla vocazione agricola di una grande parte del nostro Paese”, spiega in una nota stampa il Ministro Pichetto. “Oggi la sfida, che questo decreto interpreta con grande attenzione, è far coesistere nei campi l’eccellenza agricola con soluzioni nuove per generare energia pulita, aprendo opportunità di crescita del settore nel segno della sostenibilità e dell’attenzione all’ambiente”.

Il decreto ministeriale disciplina gli incentivi per gli impianti agrivoltaici avanzati, prevedendo il riconoscimento di un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili; dall’altro una tariffa a valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete.

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28-04-23

Scritto da:

Solarfast


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