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Solarfast Service Srl annuncia la recente cessione del 60% delle sue quote al Gruppo Enercom che entra a far parte del consiglio di amministrazione dell’azienda bergamasca attraverso la controllata specializzata in energie rinnovabili Enercom Energia.

Solarfast Service oggi gestisce impianti nel nord Italia per 33 Megawatt con una crescita di 10 Megawatt annui, target confermato anche nel 2024.

L’acquisizione da parte della società cremasca si inserisce in una più ampia visione di crescita e sviluppo per entrambe le aziende che, ispirata ai principi ESG (Environmental, Social, Governance), rappresenta un’opportunità di ampliamento nel settore della produzione di energia da fonti rinnovabili e nei servizi di efficientamento energetico.

Questa nuova sinergia permetterà di offrire a clienti business, pubblici e privati, soluzioni sempre più all’avanguardia, accompagnate da un servizio impeccabile e di sempre maggiore competitività anche nel mercato degli impianti di autoproduzione sia domestici che microbusiness.

L’internalizzazione del know how di Solarfast Service nel gruppo Enercom consentirà di ottenere un vantaggio in efficienza, nella gestione degli impianti di proprietà, situati in Sicilia ed in Lombardia e per i nuovi investimenti nel settore fotovoltaico previsti dal piano ’24-‘26.

“Lavorare insieme a un grande gruppo del settore energia quale è Enercom, rappresenta l’occasione concreta per sviluppare nuovi ambiziosi progetti in ambito di produzione e stoccaggio energie da fonti rinnovabili innovative.”

A partire dal 5 luglio 2024 fino al 31 dicembre 2024 è possibile fare richiesta per ricevere il Reddito Energetico, ovvero un contributo a fondo perduto per installare impianti fotovoltaici, solari termici, sistemi di accumulo e impianti microeolici. Gli impianti devono essere per autoconsumo e non dotati di batterie d’accumulo. La quota in eccesso non autoconsumata andrà al Gse (Gestore Servizi Energetici), che se ne servirà per finanziare il Fondo Nazionale Reddito Energetico.

Chi può fare richiesta di Reddito Energetico?

Il Fondo a disposizione per il biennio 2024/2025 è di 200 milioni di euro, ed è rivolto soprattutto a famiglie con un ISEE basso (massimo 15.000 euro), in modo da permettere a tutti di installare i pannelli solari. Per i nuclei familiari con almeno quattro figli il tetto sale a 30.000 euro. Il Reddito Energetico non è cumulabile con altre agevolazioni, per esempio con l’Ecobonus.

L’80% degli stanziamenti, inoltre, è destinato alle regioni del sud (Sicilia, Sardegna, Calabria, Abruzzo, Basilicata, Campania, Puglia e Molise). Il costo dell’impianto sarà erogato direttamente all’azienda responsabile di installarlo, senza che le famiglie debbano fornire alcun anticipo. Di fatto, quindi, per le famiglie i pannelli fotovoltaici saranno gratis. La potenza dell’impianto dovrà essere da un minimo di 2 kW a un massimo di 6 kW.

È possibile fare la domanda di Reddito Energetico sulla piattaforma del Gse (Gestore Servizi Energetici).

A quanto ammonta l’incentivo?

Il finanziamento può raggiungere al massimo la cifra di 11.000 euro per ogni impianto installato. Tuttavia la quota dipende dalle dimensioni dell’impianto e dal fabbisogno energetico della famiglia che ne fa richiesta. Un’altra variabile è inoltre la regione di residenza.

Gli obiettivi del reddito energetico

L’obiettivo del Reddito Energetico è quello di realizzare, nell’arco di due anni, 31 mila impianti solari domestici.

Le motivazioni dietro alla scelta di creare un Fondo per l’installazione dei pannelli fotovoltaici è duplice. Infatti, mentre da un lato c’è la questione ambientale, per cui si desidera incentivare tutti i cittadini a inquinare il meno possibile, dall’altro c’è il desiderio di dare una mano concreta con le bollette. Dopo l’investimento iniziale, infatti, servirsi dell’energia solare è decisamente più conveniente rispetto a quella derivante dai combustibili fossili.

Una volta di più, passare al fotovoltaico conviene. Soprattutto se, come in questo caso, si ha la possibilità di avere dei pannelli fotovoltaici gratis!

Dal 4 giugno 2024 è possibile presentare domande per il Bonus Agrivoltaico. Si tratta di un incentivo progettato per promuovere la creazione di impianti agrivoltaici che integrano l’agricoltura con la produzione di energia rinnovabile. Questo incentivo è parte integrante del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e mira a raggiungere l’installazione di almeno 1,04 GW di impianti entro il 2026.

Requisiti del Bonus Agrivoltaico

Gli impianti che desiderano beneficiare del Bonus Agrivoltaico devono essere di nuova costruzione e destinare almeno il 70% della loro superficie totale all’attività agricola. Inoltre, devono possedere un preventivo di connessione alla rete elettrica e una dichiarazione bancaria che attesti la capacità finanziaria del richiedente. I potenziali beneficiari sono gli imprenditori agricoli, le società agricole, i consorzi e le associazioni temporanee di imprese agricole.

Dettagli degli Incentivi

Gli incentivi coprono fino al 40% dei costi ammissibili per la costruzione degli impianti. Oltre a questo, è prevista una tariffa incentivante per l’energia elettrica netta immessa in rete, rendendo l’investimento non solo sostenibile dal punto di vista ambientale, ma anche economicamente vantaggioso.

Specifiche Tecniche

Gli impianti agrivoltaici devono rispettare requisiti tecnici specifici, come un’altezza minima dei moduli fotovoltaici di almeno 1,3 metri per le attività zootecniche e di 2,1 metri per le attività agricole. La producibilità elettrica deve essere almeno il 60% di quella di un impianto fotovoltaico standard ubicato nello stesso sito.

Procedura di Domanda

Le domande per accedere al Bonus Agrivoltaico possono essere presentate dalle ore 12:00 del 4 giugno 2024 fino alle ore 12:00 del 2 settembre 2024. Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), responsabile della gestione degli incentivi, si occuperà di verificare il rispetto di tutti i requisiti. La procedura per fare domanda è consultabile all’interno del Decreto MASE in vigore dal 14 febbraio.

Il Bonus Agrivoltaico rappresenta un’importante opportunità per gli agricoltori e le aziende agricole italiane, permettendo loro di contribuire attivamente alla transizione energetica del paese e di beneficiare di incentivi economici significativi. Integrando la produzione agricola con quella energetica, si promuove un uso più sostenibile ed efficiente delle risorse territoriali, in linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di CO2 e di sviluppo delle energie rinnovabili.

Per Solarfast, la responsabilità sociale è uno dei motori principali delle proprie scelte. Il legame con il territorio per noi si basa su azioni concrete e partecipazione, come il rinnovato sostegno che Solarfast dà al Festival Dirama. Il Festival è organizzato da Legambiente Bergamo in collaborazione con numerose realtà associative e istituzionali che hanno a cuore la cultura della sostenibilità.

Dirama, giunto alla sua sesta edizione e inaugurato dalla serata di apertura giovedì 20 giugno, proseguirà con iniziative a cadenza quasi quotidiana fino al 12 luglio. Scopo dell’evento è quello di sensibilizzare sulle tematiche della sostenibilità le comunità della bergamasca, oltre, chiaramente, a promuoverne il patrimonio naturalistico.

Gli eventi in programma sono tanti e adatti a tutti, e si svolgeranno in modo capillare sul territorio. Sono infatti previste passeggiate ed escursioni a piedi o in bicicletta, sia di giorno che in notturna, ma non solo. Numerosi sono anche i laboratori per grandi e piccini, le mostre e gli incontri a teatro e al cinema e tanto altro. Il programma completo è disponibile sul sito del festival.

Gli eventi sono a iscrizione gratuita obbligatoria con numero di partecipanti limitato, perciò è necessario iscriversi – e disdire in caso non si possa più partecipare, così da lasciare il posto a qualcun altro.

Il Festival Dirama è l’occasione perfetta per mettere al centro delle nostre riflessioni tematiche urgenti per capire meglio il presente e discuterne insieme, creando nuovi legami o rafforzando le reti già esistenti. Solarfast non potrebbe essere più entusiasta di fare parte, ancora una volta, di questo progetto e di condividerne in toto una visione volta alla costruzione di un mondo più sostenibile, più umano e più giusto per tutti.

Durante l’iniziativa di venerdì 17 giugno “Pedala con Energia”, volta a promuovere la mobilità sostenibile e il benessere dei dipendenti dell’azienda, è stata fatta una tappa sulla quale vale la pena soffermarsi. Si tratta dell’iniziativa “Saltiamo il fosso”, la cui attività principale è la realizzazione di una piccola area umida sul territorio comunale di Nembro, come rifugio riproduttivo delle diverse specie di anfibi (quali rospo comune, rana verde e rospo smeraldino) e odonati.

Solarfast ha da subito creduto fortemente in questo progetto, e per questo ha deciso di sponsorizzarlo fornendo il telo tecnico per isolare il fondo dello stagno. Gli studenti della 3H del liceo scientifico E. Amaldi hanno fatto un ottimo lavoro, sia in fase di osservazione delle problematicità dell’area, che hanno descritto in un report, sia nella realizzazione dell’area umida.

Il progetto è realizzato in collaborazione con L’Orto Botanico di Bergamo Lorenzo Rota, il Comune di Alzano Lombardo e il Comune di Nembro. L’area coinvolta riguarda i territori dei comuni di Ranica, Alzano Lombardo e Nembro e comprende, oltre al fiume Serio, un ricco sistema di torrenti e un fitto reticolo idrico artificiale che si sviluppa nei centri abitati. A presentare il progetto durante la giornata di venerdì 7 giugno è stata la professoressa Chiara Vergani, insieme agli alunni che vi hanno partecipato.

Si tratta di un progetto fondamentale, perché la sopravvivenza di molti animali, soprattutto anfibi, è costantemente messa a repentaglio dal cambiamento climatico. Quando c’è siccità, infatti, questi non riescono a raggiungere le zone d’acqua dove riprodursi. Garantire e implementare una fitta rete idrica, soprattutto se si tratta di stagni senza pesci, che si nutrono proprio di anfibi, può salvare loro la vita.

L’attenzione e la sensibilità di Solarfast agli effetti della crisi climatica non è una novità. Tutta l’attività dell’azienda è incentrata sulla sostenibilità, tramite il contributo alla produzione di energia pulita e il sostegno a progetti come “Saltiamo il fosso”. È sempre stato così, e continuerà a esserlo.

“Pedala con Energia” è l’iniziativa di Solarfast Service volta a promuovere la mobilità sostenibile e il benessere dei propri dipendenti. Il 7 giugno l’azienda, in collaborazione con Unione Ciclistica Bergamasca 1902 e A.ri.Bi Associazione per il Rilancio della Bicicletta, ha organizzato una giornata di incentivo aziendale dedicata all’uso di biciclette elettriche recentemente acquistate per facilitare il tragitto casa-lavoro dei e delle dipendenti.

In un’ottica di responsabilità sociale e ambientale, Solarfast Service ha infatti deciso di investire in un parco biciclette elettriche aziendale, disponibile gratuitamente per tutti i collaboratori e le collaboratrici. Questa iniziativa non solo favorisce una riduzione dell’impatto ambientale, ma mira anche a migliorare la qualità della vita delle persone incentivando uno stile di vita più attivo e salutare. Un esempio concreto di come le imprese possono contribuire positivamente alla società, promuovendo pratiche sostenibili.

Dopo il momento inaugurale della giornata presso la sede centrale di Solarfast Service il gruppo è partito per un piacevole percorso ciclabile lungo il Fiume Serio visitando l’area umida “Saltiamo il Fosso”, progetto di riqualificazione ambientale realizzato dal liceo Amaldi in collaborazione con Orto Botanico di Bergamo e di cui Solarfast è sponsor sostenitore. 

Durante il pranzo l’AD Solarfast Nicola Scandella ha svelato un concorso a premi, ideato con la collaborazione dell’associazione A.Ri.Bi pensato per i/le dipendenti più virtuosi/e. Da luglio a dicembre il concorso premierà chi percorrerà il maggior numero di chilometri con le nuove biciclette e dove la sicurezza del percorso, l’uso del caschetto e delle luci di segnalazione saranno conteggiati come ulteriori punti bonus!

La presenza della storica Unione Ciclistica Bergamasca 1902 con il Presidente Bruno Manicardi e Gianluigi Stanga è stata un’occasione importante per ricordare il sostegno e la passione di Solarfast per il mondo del ciclismo, che conferma il nuovo impegno e l’attenzione alla ciclomobiltà.

“Siamo entusiasti di lanciare questa iniziativa, che rappresenta un ulteriore passo avanti nel nostro impegno per la sostenibilità e il benessere dei nostri dipendenti e delle nostre collaboratrici”, ha dichiarato Nicola Scandella, AD Solarfast.

Gli ha fatto eco Alessandro Petrò, fondatore e amministratore dell’azienda, che ha commentato dicendo “Abbiamo una passione storica per il ciclismo; crediamo fermamente che la mobilità sostenibile sia un valore aggiunto per la nostra azienda e per la comunità in cui operiamo”. 

Quando passione e valori si incontrano nascono situazioni di crescita che si spera siano d’esempio anche per tante altre realtà, e le prime di una lunga serie per l’azienda stessa.

Il GSE ha aggiornato le “Istruzioni Operative per la gestione del fine vita dei pannelli fotovoltaici degli impianti incentivati in Conto Energia”. Queste linee guida recepiscono le diverse novità normative introdotte dalla legge 41 del 21 aprile scorso sulla possibilità di rateizzare, in cinque anni, la quota da versare al sistema collettivo in caso di adesione.

Con la nuova versione, pubblicata online, il gestore ricorda ai soggetti responsabili degli impianti incentivati in Conto Energia che il termine ultimo per comunicare la loro adesione a uno dei sistemi collettivi qualificati ai sensi della normativa vigente è stato fissato al 30 giugno 2024. In caso di mancata adesione al sistema collettivo, il GSE provvederà al trattenimento delle quote a garanzia secondo le modalità indicate nelle Istruzioni Operative. Il GSE ricorda ai soggetti responsabili che sono state riavviate le attività propedeutiche per il trattenimento delle quote a garanzia per coloro che non provvedono all’adesione al sistema collettivo. A tal fine è possibile consultare il prospetto degli importi economici nella apposita sezione del portale “Gestione componenti di impianto e quote Raee”. 

Inoltre, il Gestore sta avviando una fase di confronto tecnico sull’implementazione della disciplina dei Raee derivanti dai pannelli fotovoltaici con i principali attori del sistema e con le altre istituzioni nazionali. Il fine è quello di favorire uno scambio di dati e informazioni e promuovere un aggiornamento del quadro normativo di riferimento.

Con l’obiettivo di garantire una maggior trasparenza, il GSE sta provvedendo anche alla definizione di un’apposita sezione sul proprio sito in cui verranno pubblicate tutte le principali informazioni sull’ammontare delle quote a garanzia in corso di trattenimento. Quote che sono finalizzate ad assicurare la copertura dei costi di gestione dei Raee derivanti dagli impianti fotovoltaici incentivati in Conto Energia.

Per consultare il documento aggiornato clicca qui.

Fonte: Solareb2b.it

Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) entro il 2030 il panorama energetico subirà notevoli cambiamenti: il fotovoltaico potrà arrivare a 800 GW di nuovo installato annuale, le energie rinnovabili faranno quasi il 50% del mix elettrico mondiale, si venderanno più pompe di calore che caldaie alimentate a combustibili fossili, gli investimenti nell’eolico offshore saranno il triplo di quelli in nuove centrali elettriche a gas e carbone, le auto elettriche saranno dieci volte quelle di oggi.

“La transizione verso l’energia pulita sta avvenendo in tutto il mondo ed è inarrestabile. Non è una questione di ‘se’, è solo una questione di ‘quanto presto’ e prima è, meglio è per tutti noi”, ha affermato Fatih Birol, direttore esecutivo della IEA.

Non a caso, per quanto riguarda la domanda globale di carbone, gas e petrolio, è previsto il raggiungimento di un picco nel corso del decennio; nello stesso scenario, la quota di combustibili fossili è destinata a vedere una riduzione dall’80% al 73% entro il 2030. 

Nonostante il panorama energetico sia positivo, è necessario un adeguato supporto e coinvolgimento da parte di governi, aziende ed investitori per riuscire a rispettare gli impegni climatici internazionali. 

Questa esigenza, purtroppo, non coincide con gli obiettivi delle grandi compagnie energetiche, americane in particolare. Secondo la IEA, infatti, servirebbero politiche più forti per ridurre la domanda di combustibili fossili, che rimane comunque elevata.

Seppur l’obiettivo sia possibile ma difficile da raggiungere, la Iea nel World Energy Outlook appena pubblicato, propone cinque punti fondamentali da raggiungere entro il 2030:

  1. triplicare la capacità rinnovabile globale;
  2. raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica;
  3. ridurre del 75% le emissioni di metano derivanti dalle attività legate ai combustibili fossili;
  4. meccanismi di finanziamento innovativi e su larga scala per triplicare gli investimenti in energia pulita nelle economie emergenti;
  5. misure per uscire gradualmente dai combustibili fossili, inclusa la fine delle nuove approvazioni di centrali elettriche alimentate a carbone.

Grazie a questi interventi, le fonti rinnovabili dovrebbero contribuire per l’80% alla nuova capacità di produzione di energia al 2030, con il fotovoltaico che rappresenterà più della metà di questa espansione.

Fonte: QualEnergia.it

Chi segue quotidianamente le notizie energetiche ne avrà già sentito parlare in modo approfondito, nei giorni scorsi è tornato alto l’interesse per l’eolico e in particolar modo per gli investimenti offshore. Ovvero quegli impianti che vengono installati in mare di fronte alle nostre coste. 

Tra le battaglie di chi ha dichiarato guerra all’eolico perché, a parer loro, deturpa il paesaggio e chi sostiene invece che la transizione ecologica è possibile solo se si impiegano tutte le tecnologie verdi in campo, una conferma arriva da recenti studi commissionati da Legambiente, WWF e greenpeace che vedono l’eolico offshore in un ruolo fondamentale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione che ci siamo dati.

Si parla di creare 51Gw di potenza da questa fonte, divisi tra 41 onshore e 10 offshore e anche se i numeri possono sembrare alti se si guardano le richieste già giunte a Terna l’obiettivo è a portata di mano. Il ruolo maggiore ora lo devono giocare le autorità di controllo che devono consentire lo snellimento delle pratiche, senza ovviamente soprassedere ai controlli doverosi sull’operato degli appalti.

Sicilia, Sardegna e Puglia attualmente sono le regioni dalle quali sono arrivate più richieste al vaglio degli operatori, i dati di marzo 2023 parlano di un totale di 78 Gw di potenza richiesta solo da queste tre regioni.
Tante richieste per i più diversi motivi non andranno a buon fine ma a fronte di una richiesta complessiva così alta, si può puntare decisamente su questa risorsa energetica.

Alcuni esempi di come le pale eoliche offshore possono essere installate

All’interno del settore poi i progetti giunti si dividono tra chi propone un eolico offshore classico e chi punta alle piattaforme galleggianti che favoriscono produzioni energetiche più alte grazie alla sola capacità di intercettare i venti.

Infine una spinta ulteriore verso questi investimenti con il beneplacito anche delle associazioni ambientali viene dalle ottime notizie in tema di riciclo delle vecchie pale attualmente in uso. 

L’azienda olandere Vestas ha infatti presentato un sistema di riciclo per le pale epossidiche che grazie ad un processo chimico punto a scomporre la resina rendendola totalmente riutilizzabile per i nuovi impianti e chiudendo un circolo virtuoso di produzione.

Fonte: QualEnergia.it

Nei giorni scorsi gli uffici del Ministero dell’Ambiente (MASE) hanno lavorato per impostare una consultazione che dallo scorso 7 Agosto è attiva sul sito del Ministero. L’obiettivo è quello di migliorare il decreto FERX, il testo di legge che contiene le nuove proposte di incentivi per l’energia prodotta da fonti rinnovabili.
I cittadini e gli enti interessati avranno tempo fino al 18 Settembre per partecipare alla consultazione.

Qui le informazioni per partecipare: https://www.mase.gov.it/notizie/avviata-la-consultazione-pubblica-sul-decreto-ferx-la-promozione-della-produzione-elettrica

Ma facciamo un passo indietro; che misure contiene il nuovo decreto e perché è stata chiesta una consultazione pubblica? Il Ministro Pichetto Fratin ha risposto con le seguenti parole: “Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al minor costo per il consumatore finale e dando maggiori certezze agli operatori “.

Il decreto riguarda nello specifico: Impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici e Impianti di trattamento dei gas residuati dai processi di depurazione e introduce delle novità che non riguardano solo il mero calcolo degli incentivi economici. 
Uno dei punti principali ad esempio è introdurre un sistema di calcolo che determini quanta emissione di CO2 è stata evitata grazie a questo impianto e di conseguenza se ne calcoli un incentivo.

Il nuovo DL dovrebbe legiferare sugli stanziamenti degli incentivi alle rinnovabili già contenuti nel decreto FER del 2021 per tutto il quadriennio 2024-2028. Inoltre ciò che cerca di fare il Ministero è aprire una corsia preferenziale per le valutazioni dei grandi impianti sopra i 10 MW che avranno una ‘valutazione accelerata’ da parte degli uffici competenti.
Saranno Terna e il GSE a gestire questo processo nei prossimi mesi.

Il decreto in base alla potenza prodotta dagli impianti definisce poi degli scaglioni:

  1. per gli impianti di potenza non superiore a 200 kW, l’energia elettrica prodotta è ritirata e venduta direttamente dal Gestore, erogando, sulla produzione netta immessa in rete, una tariffa omnicomprensiva.
  2. per gli impianti di potenza superiore a 200 kW o che hanno rinunciato alla prima opzione, l’energia elettrica prodotta resta nella disponibilità del produttore, che provvede autonomamente alla valorizzazione sul mercato.

Certamente negli ultimi mesi il MASE ha dimostrato impegno per raggiungere gli obiettivi prefissati per il 2030, ma la strada da fare non è lineare e serve costanza anche nell’applicazione di queste misure per fare in modo che non restino solo degli impegni inevasi.

Qui la Bozza del Decreto FERX: https://www.mase.gov.it/sites/default/files/archivio/notizie/Consultazione_pubblica_schema_DM_FERX.pdf

Fonte: Rinnovabili.it