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Comportamenti ecologici, ovvero come fare la differenza ogni giorno

Secondo il nuovo Rapporto pubblicato dal think tank energetico Ember la crisi energetica ha accelerato la transizione elettrica dell’Europa e nel 2022 l’eolico e il fotovoltaico hanno generato il 22%…

Secondo il nuovo Rapporto pubblicato dal think tank energetico Ember la crisi energetica ha accelerato la transizione elettrica dell’Europa e nel 2022 l’eolico e il fotovoltaico hanno generato il 22% dell’elettricità, superando per la prima volta il gas fossile, al 20%. Nonostante la crisi energetica, la percentuale di energia da carbone è aumentata solo dell’1,5%, arrivando a generare il 16% dell’elettricità dell’UE nel 2022, con un calo su base annua negli ultimi quattro mesi del 2022.

Buone notizie per l’energia sostenibile da fonti rinnovabili e per il mondo, ma esiste un modo dal basso, che permetta ad ogni singolo individuo di essere parte di questa evoluzione? Oltre al processo di transizione attraverso l’installazione di impianti green, è possibile fare bene al pianeta ogni giorno? Lo è, seguendo quelli che vengono definiti “comportamenti ecologici”, ovvero attuando condotte rilevanti per l’ambiente e/o significative in senso ambientale. 

Prima di tutto, prima di fare, è necessario iniziare a “non fare”: non sprecare. Sembra scontato, ma il primo passo per la salvaguardia dell’ambiente è limitare gli sprechi. In generale, l’opzione più ecologica è sempre quella di consumare solo il necessario. Diminuendo i consumi, si produce meno inquinamento e rifiuti, ciò rende più invogliati a riciclare. Evitare dispersione di energia elettrica staccando sempre le prese inutilizzate e spegnendo gli apparecchi anziché scegliere la modalità standby, consente di evitare che i dispositivi elettronici consumino anche quando non serve. Apporre un riduttore di flusso ai rubinetti aiuterebbe contro la dispersione dell’acqua, così come eliminare oggetti in plastica, optando per plastica “green” completamente biodegradabile, è una scelta contro l’inquinamento. Questi sono solo alcuni esempi, ma vediamo quali sono le cinque macro-aree in cui i “comportamenti ecologici” fanno la differenza:

Riciclo 

L’unico modo sostenibile di smaltire i rifiuti civili e industriali è la raccolta differenziata. Può sembrare una banalità, ma riciclare è fondamentale per il nostro ambiente. L’obiettivo è cercare di far durare il più a lungo possibile ciò che viene utilizzato, e in seguito, differenziare gli scarti per categoria, per permettere il riutilizzo di tutti i materiali che possono essere rilavorati e riusati per nuove applicazioni. La maggior parte delle città ha un sistema di riciclaggio e, secondo le stime di Legambiente, riciclando la metà dei propri rifiuti si riduce la CO2 e i gas inquinanti emessi in atmosfera di una quantità tra i 150 e i 200 chili all’anno.

Abbassare il termostato

Se tutti in Europa decidessero di regolare i termostati a una temperatura media di 19 gradi, anziché i consueti 20, si risparmierebbero ben 10 miliardi di metri cubi di gas naturale. Una risorsa non rinnovabile da preservare, con un impatto immediato in termini di emissioni in atmosfera. Potremmo iniziare a farlo?

Migliorare l’illuminazione

Anche questo può fare la differenza, sia in termini di emissioni di CO2 dovute alla produzione di energia, che sulla bolletta. Nella progettazione di spazi, che siano lavorativi, sociali o privati, è utile favorire il più possibile l’ingresso di luce naturale tramite finestre esposte a sud, oltre all’uso di luci a LED. Per quanto riguarda uffici e aree commerciali, le amministrazione aziendale dovrebbero garantire un maggiore controllo riguardo all’accensione e spegnimento delle luci, spesso perennemente accese, anche quando l’illuminazione naturale è più che sufficiente. 

Mobilità sostenibile

Il settore dei trasporti ha un grande impatto sull’ambiente: per questo è importante che sia sostenibile. I trasporti in Europa sono causa del consumo di circa un terzo del consumo totale di energia e di un quinto delle emissioni di gas serra, a cui si aggiungono altre tipologie di emissioni responsabili dell’inquinamento atmosferico urbano. La mobilità sostenibile è un sistema ideale dei trasporti che permette di ridurre l’impatto ambientale del settore, rendendo al contempo gli spostamenti più efficienti e veloci. Ciò cambia a seconda delle caratteristiche personali e del territorio in cui ci si sposta, ed è il frutto di un’integrazione tra diversi mezzi di trasporto. Questo tipo di mobilità comprende, oltre al trasporto pubblico, la mobilità dolce (ovvero spostarsi senza motori ma con la forza fisica), la condivisione di veicoli (come car sharing o car pooling) e l’impiego di veicoli elettrici al posto di quelli a combustibili fossili.

Second hand

Ogni anno un milione di tonnellate di tessile viene gettato via praticamente nuovo. Per la produzione di un singolo chilo di cotone vergine si producono 33 chili di anidride carbonica, ma la quantità può salire per i tessuti sintetici. Un cellulare, un vestito passato di moda, i fondi del caffè, una bicicletta, tutto ha una seconda vita e fare acquisti di seconda mano ha più impatto di quanto si pensi. Dopo la sottoscrizione del Pacchetto sull’Economia Circolare (2015), e con l’obiettivo di attuare il Circular Economy Action Plan in ogni settore economico, l’Unione Europea ha previsto la direttiva 851/2018 che obbliga al riciclo dei rifiuti tessili entro l’1 gennaio 2025. Direttiva che l’Italia ha deciso di anticipare all’1 gennaio 2022. 

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Del:

09-02-23

Scritto da:

Solarfast


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